6^ generazione (1861-1896) | |||||||||||||
Tre secoli dieci generazioni |
Nel 1861 il "piemontese" Regno di Sardegna si annette il resto d'Italia. Nell'Isola appaiono i primi servizi pubblici ma la piccola Luras (2000 abitanti) comincia a star stretta a qualcuno che preferisce arruolarsi nel regio esercito nazionale e combattere le ultime guerre d'indipendenza o quelle coloniali. Sono i primi che, sopravvissuti alle epidemie della prima metà del secolo, abbandonano l'allevamento e l'agricoltura, imparano la lingua italiana ed emigrano in continente in cerca di fortuna, approfittando del fatto che, nel 1882, la linea marittima Terranova-Civitavecchia diviene giornaliera. L'età media di questa generazione di Bardanzellu raggiunge i 61 anni e 7 mesi per i maschi e i 54 anni e 5 mesi per le femmine, detratta la mortalità infantile (al di sotto dei sette anni), che colpisce ancora il 15% dei neonati. L'età media del matrimonio dei maschi è di 26 anni e 5 mesi; quella delle loro spose è di 19 anni esatti (!); mentre le Bardanzellu si sposano un po' più tardi: in media a ben 19 anni e 6 mesi! Le famiglie hanno una media di cinque figli ciascuna (facendo rientrare nella media anche le famiglie sterili).
Olbia 1912. Filippa Pinna di Luras (al centro) si reca in visita al cugino Giorgio Bardanzellu di Olbia (quarto da destra). Alla sua destra, Agostinanna Bardanzellu e il suo promesso sposo, Giovanni Cabras. La foto è scattata nel cortile di Corso Umberto I 64 (Olbia)
Arruolato nell’Esercito Italiano il 12 aprile 1861, Agostino Bardanzellu (1840-1931) frequentò per due anni la Scuola militare di Fanteria di Modena, e conseguì il grado di sottotenente il 24 giugno 1863. Fu subito assegnato al 55° Reggimento di Fanteria “Marche”, all'epoca impiegato nella repressione del brigantaggio meridionale in Capitanata (1863-65). Inquadrato in tale grado combatté anche nella III Guerra d’Indipendenza (Veneto, 1866). Trasferito poi al 58° Reggimento “Abruzzi”, combatté per la Presa di Roma (1870). Fu quindi promosso al grado di Tenente nel 1873, e, nel 1882, fu nominato Capitano del 43° Reggimento di fanteria “Forlì”. Il 1° gennaio 1891 fu ammesso all’Ordine della Corona d’Italia e promosso Maggiore; quindi fu trasferito, prima al 49° Reggimento “Parma” e poi al 30° Reggimento Pisa/Assietta. Collocato, nel 1895, in posizione di servizio ausiliario, fu poi promosso Tenente Colonnello e nominato Cavaliere dell’Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro (23 giugno 1898). Dopo essere stato collocato a riposo nello stesso anno, fu, infine, nominato Colonnello nel ruolo degli ufficiali di riserva. Fu il primo Bardanzellu ad attraversare il Mar Tirreno e a trasferirsi in continente; morì a novantuno anni nella Capitale. * * * Negli anni ruggenti di fine secolo, l’Italia Unita intraprende una velleitaria avventura coloniale, che si interrompe bruscamente il 1° marzo 1896 ad Adua. In quella disastrosa battaglia, insieme ad altri 5.179 commilitoni, perisce Antonio Bardanzellu Rais, omonimo del parroco di Luras. Il suo sacrificio è ancor oggi ricordato sul monumento ai caduti posto nel cimitero di Luras e su una lapide commerativa, nella Piazza Gallura di Tempio Pausania.
Agostino Bardanzellu
(1840-1931) Le medaglie di Agostino Bardanzellu
Insofferente all’ambiente chiuso e conservatore di Luras, Giorgio Bardanzellu (1849-1920) preferiva respirare l’aria “liberal democratica” di Tempio e di Terranova (Olbia). Brillante di carattere, ma non grande lavoratore, aveva una rara qualità: era bello! Sedusse, così, la figlia di un ricco Tempiese trasferitosi a Terranova per affari e la condusse, appena diciassettenne, all’altare. Nell’archivio parrocchiale della Basilica di S.Paolo, in Olbia, si conserva l’atto di matrimonio, in data 24 ottobre 1876, di Giorgio Bardanzellu fu Giovansanto e di Quirica Giua, tutti di Luras e Marietta Tamponi di Tempio, figlia di Battista Tamponi di Tempio e Angela Careddu di Calangianus. Gli sposi si sistemarono nel c.d. Villino Tamponi, in Corso Umberto I 64, la via più esclusiva di Terranova.
L'omonimo Giorgio Bardanzellu di Luras (1858-1947) fu consigliere comunale della cittadina gallurese tra il 1880 e il 1884 e tra il 1887 e il 1891. Nel 1899 fu eletto Sindaco. Quando, nel 1876, il Comune di Luras volle ricostituire la compagnia dei barracelli, Giorgio Bardanzellu fu nominato “attuario” della compagnia stessa; era cioè il funzionario incaricato di valutare i rischi di sorveglianza del bestiame in carico della compagnia, anche ai fini della fissazione del premio da richiedere agli allevatori assicurati. Ancor oggi, a oltre cinquant’anni dalla sua scomparsa, “Babai Jolzi Mannu", cioè l’anziano Signor Giorgio, è ricordato dai Luresi come una figura di grande statura morale, nella residenza patriarcale di Via del Rosario, oggi Via Umberto I. La sua tenuta agricola, in località Muscazega, era considerata il più bello stazzo di Luras ed uno dei più belli della Gallura.
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