Tre secoli, dieci generazioni | ||||||||||
Tre secoli dieci generazioni |
Secondo Lorenzo Manconi (cfr.: Dizionario dei cognomi sardi, Cagliari 1987) e Massimo Pittau (cfr.: I cognomi della Sardegna, Roma 1992) il cognome Bardanzellu ha una derivazione di mestiere. I Barrantzellos erano una milizia cittadina, organizzata in gruppi di 30 volontari più un Capitano e un Tenente, impiegata per reprimere i furti di bestiame e, spesso, anche il banditismo. Erano gli allevatori stessi a comporre la milizia volontaria e a corrispondere agli ufficiali (cioè i Barrantzellos veri e propri) una specie di contributo assicurativo sui propri armenti. In cambio, i Barrantzellos s’impegnavano a risarcire i danni causati da furti, atti vandalici e sconfinamenti del bestiame che non riuscivano a recuperare e a punire. La prima citazione della loro esistenza risale al 1572 ed è una petizione del Sindaco di Sassari al Parlamento Sardo, con la quale si chiedeva di estendere a tutta l’Isola la giurisdizione di tali milizie. Oggi sono detti “Barracelli” e in alcuni paesi della Sardegna esistono ancora . Se tale ipotesi si rivelasse fondata il primo Bardanzellu è stato uno di loro.
Nella canonica di Martis (SS), a una quindicina di chilometri da Sedini, vi è un quadro del pittore Andrea Lusso, risalente al 1595, dedicato al “Miracolo di San Pantaleo”; effigiata in basso al dipinto è l’immagine del Sacerdote che lo ha commissionato: Antonio Baldoncello. Forse costui potrebbe essere stato un nostro antenato. Inoltre, nel 1604 e nel 1633, nel villaggio abbandonato di Speluncas (a pochissimi chilometri da Sedini), è documentato tale Giovanni “Barduncellu” o “Bardunzellu” in qualità testimone di un matrimonio e di padrino di una cresima (dagli atti parrocchiali superstiti del villaggio e della vicina Sedini, però, non risulta nessun nato o deceduto a nome Bardanzellu o similari).
Il paese che, invece, documenta la presenza più antica del cognome Bardanzellu, secondo la sua attuale forma (e, prima del 1730, come Bardancellu), è Luras, posto a 508 m. di altitudine
alle pendici del Monte Limbara. Consultando i registri dell'Archivio Storico della sua
Chiesa parrocchiale Nostra Signora del Rosario, inoltre, è stato
possibile risalire ai capostipiti luresi di tutti i rami attualmente
maggioritari della famiglia: quelli luresi, olbiese, nuorese, romano e gallurese. Ogni altro collegamento con individui di altri paesi, con cognomi similari, ma vissuti in epoche più lontane, sembra doversi escludere.
Le fonti
che sono state
utilizzate per narrare
questa storia sono state:
a) L’Archivio storico
della Chiesa Parrocchiale
Nostra Signora del Rosario
di Luras, dove sono stati
individuati 55 atti di
battesimo, 25 atti di
matrimonio e 22 atti di
morte; b) L’Archivio
storico della Chiesa
Parrocchiale S. Paolo di
Olbia, con la collaborazione
di Achille “Chicco”
Bardanzellu, dove sono stati
individuati 49 atti di
battesimo, 20 atti di
matrimonio e 34 atti di
morte; c) L’Archivio
di Stato Civile dei Comuni
di Luras (dove sono stati
annotati 33 atti di nascita
e 21 atti di morte), di Roma
(22 schede informatizzate e
1 atto di matrimonio) e di
Olbia (2 atti di morte);
e) sopralluoghi nei
cimiteri comunali di Luras
(dove sono state
identificate 26 sepolture),
di Olbia (16 sepolture),
Tempio Pausania (3
sepolture) e La Maddalena (2
sepolture); f) gli
appunti “notizie della mia
famiglia” raccolti da
Giorgio Bardanzellu di Luras
nel settembre 1946 e messi a
disposizione dalla nipote
Maria Vittoria; g)
ricordi personali di Giorgio
Bardanzellu, Agnese Giua di
Olbia, Claudio Bardanzellu
di Roma ed altre ricerche
effettuate sempre da Achille
“Chicco”; h)
bibliografia all’interno
specificata; i)
notizie acquisite nel web,
tramite motori di ricerca. | |||||||||
La Saga dei Bardanzellu è un progetto "Uomo ancoriforme" |